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Sala 10 - Sala da gioco

Sala 10 - Sala da gioco

La Sala da gioco era dedicata allo svago e poteva ospitare fino a sedici persone. È realizzata nel 1798, dall’ebanista Emanuele Girardi, a cui ci si può simpaticamente riferire con l’appellativo de “Il Thomas Chippendale napoletano”, con riferimento al famoso designer inglese.

La sala, che poteva ospitare fino a sedici persone, era collocata dietro la Galleria e riceveva luce soltanto attraverso un piccolo oculo: una finestra circolare posta sopra la porta. Da questo ambiente, il re poteva accedere direttamente alla Cappella, proprio come accadeva anche alla Reggia di Caserta.

Vista l’esposizione non proprio vantaggiosa e lo scarso apporto di luce, l’ambiente era dotato di due camini. Inoltre, esso era arricchita da due cassapanche in pelle verde e sei tavolini da gioco. Questi ultimi, verniciati di mogano e ricoperti anch’essi di pelle verde, venivano rinchiusi in un cassone quadrato a fine giornata.

Alle pareti erano affissi nove dipinti mai sostituiti nel tempo: opere dai soggetti vari, tra cui figurano scene di mercato tra cui spiccano curiosi ammiccamenti o interni di cucina.

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