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Benvenuti nella prima sala del piano nobile, la Sala di ingresso ovest, raggiungibile tramite lo scalone monumentale in marmo posizionato sul lato occidentale della Reggia.
La sala, riscaldata mediante un camino, era arredata con una lampada di cristallo di forma quadrata e con un tavolino in legno di mogano corredato di dieci sedie, anch’esse dello stesso materiale, rivestite in pelle verde e arricchite con borchie in ottone.
Le pare
Accanto alla camera da letto, l’architetto Francesco Collecini collocò il Boudoir, un complesso di quattro camere alla maniera inglese. Analogamente a quello presente alla Reggia di Caserta, esso è composto da una stanza da toeletta, un retret e due piccoli gabinetti: delle salette a uso privato, generalmente presenti in ogni palazzo o appartamento signorile.
La Stanza da Toeletta era tinteggiata di color «paonazzo», una gradazi
La Camera da letto era decorata da pregevoli decorazioni di fiori al naturale e sovrapporte, realizzate da Andrea Giusti, raffiguranti scene di caccia agli uccelli ed altri animali.
Questa sala veniva riscaldata da un camino dotato di un parafuoco in legno e preziosissimi alari, entrambi raffiguranti cani da caccia che addentano, rispettivamente, una pernice e un coniglio.
L’arredo francese era stato
La Sala da pranzo, adiacente alla Galleria, era ornata con tende in seta verde e sovrapporte raffiguranti scene di caccia, dipinte da Carlo Brunelli a monocromo e in stile antico.
Sulle pareti, il re aveva fatto collocare i ritratti dei suoi migliori cacciatori, Gennaro Rossi e Domenico Salerno, con i suoi cani di razza. Tuttavia, durante il regno dei Savoia, i quadri originari furono sostituiti con quattro dipinti di Gaetano Cusati,
La Galleria, alla quale si accedeva dall’anticamera, si ispirava alla Stanza del Centauro di Villa Albani, residenza – situata sulla Salaria – del cardinale Alessandro Albani, il principale antiquario di Roma.
Sul soffitto che riproduceva la volta del cielo, su cui erano raffigurati i segni zodiacali, risaltava il grande affresco celebrativo del casato dei Borbone, protettore delle arti e della giustizia. In generale, a partire dal 1