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Il sovrapporta Satiro che suona il sistro – tessuto in lana e seta sui modelli di Fedele Fischetti (Napoli, 1732 – 1792) – presenta una scena ambientata in un bosco in cui due satiri (o fauni) sono intenti a suonare: quello a sinistra è impegnato a suonare la siringa, mentre l’altro scuote il sistro e balla con un cagnolino.
Questo strumento a fiato, meglio noto come flauto di Pan, è costituito da uno o più canne legate tra loro, utilizzato dalle popolazioni dell’antica Grecia. Il suo nome è un omaggio a Siringa, ninfa dell’Arcadia che, per sfuggire al desiderio del dio Pan, si tramutò in canna.Il sistro, anch’esso molto diffuso nell’antica Grecia, è uno strumento musicale proveniente dall’antico Egitto e considerato sacro alla dea Iside. Proprio come la siringa, veniva spesso suonato dai satiri.
Dal comportamento talvolta lascivo, dediti al vino e ad altri divertimenti, i satiri (o fauni) appartengono alla corte degli dèi Pan e Dioniso. In genere sono rappresentati come esseri umani barbuti, ma con orecchie, coda e corna, oltre che con zampe equine o caprine.
Secondo la tradizione letteraria, questi simpatici esseri, emblema della fertilità e della forza vitale della natura, allietavano tutte le creature del bosco a suon di sistro e flauto.
Di Pietro Duranti (Napoli 1791).
Iscrizione: "Duranti, Napoli 1791"
Provenienza: Real Sito di Carditello, Galleria.
Collocazione attuale: Museo di Capodimonte.