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Questa natura morta fa parte delle opere originariamente scelte da Hackert per arredare la Sala di ingresso ovest dell’Appartamento Reale.
Dopo l’esilio palermitano, il quadro torna a Carditello, dove viene collocato nella stessa sala. Nel 1880 quest’ultima viene trasformata nella Sala d’ingresso dell’Appartamento Reale, dove il dipinto resta fino al 1924, quando entra a far parte delle collezioni della Reggia di Caserta.
Al pari del suo pendant, il dipinto raffigura un altro ipotetico angolo della mensa di re Carlo di Borbone, in cui fanno bella mostra: un quarto di bue, un vaso con carciofi, dei cavoli rapa, un pezzo di lardo adagiato su foglie d’uva, una cesta con morbidi panini e una confezione di fragranti ziti napoletani.
A partire dal Quattrocento il carciofo diviene uno dei simboli di Napoli, dove viene introdotto dagli arabi col nome di “karshùf”, da cui il napoletano “carcioffola”. Non a caso, il simbolo appare al centro della fontana che fa da snodo tra via Toledo, il Palazzo Reale di Napoli, il quartiere di Chiaia e la Marina.
Olio su tela di Giacomo Nani (Porto Ercole, 1698 – Napoli, 1755)
Iscrizione: “Giacomo Nani f.”
Provenienza: Real Sito di Carditello, Ingresso ovest.
Collocazione attuale: Napoli, Museo Duca di Martina.