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Il dipinto viene introdotto al Real Sito di Carditello nel 1817, e collocato nell’Anticamera simmetrica alla Sala da pranzo, dove resta fino alla dismissione del Real Sito.
L’opera costituisce uno dei pezzi della serie inedita di cinque paesaggi, commissionata a Pieter Mulier detto “il Tempesta” per sostituire alcuni ritratti di cacce. Essa raffigura un uomo con il bestiame, in prossimità di un torrente, e una veduta di architetture sullo sfondo.
Non è da escludere che questa raccolta, indicata in un’antica inventariazione con il nome di “scuola di Castiglione”, fosse di gran lunga più ampia e avesse, inoltre, un carattere narrativo.
Tuttavia, ad oggi, risulta difficile apprezzare questo aspetto, a causa dello smembramento dovuto alle differenti dislocazioni di cui è stata oggetto.
Si può ritenere però, con tutta probabilità, che questa serie appartenesse alla Collezione Farnese, dove si riscontra una raccolta di raffigurazioni di paesaggi, riconducibili tutti alla cifra stilistica del fiammingo Pieter Mulier.
I suoi dipinti, caratterizzati da un’atmosfera serena e pastorale, in cui la natura umana, gli edifici e gli animali quasi si perdono, hanno fatto da ponte tra il paesaggio romano del Seicento e quello veneziano del Settecento.
Olio su tela di Pieter Mulier detto “il Tempesta” (Haarlem, 1637 – Milano, 1701), attr.
Provenienza: Real Sito di Carditello, Anticamera simmetrica alla Sala da pranzo (dal 1817).
Collocazione attuale: Reggia di Caserta.