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Frutti di mare

Frutti di mare

Nel dipinto dal titolo Frutti di mare, ostriche, ricci freschi e cannolicchi fanno bella mostra in un piccolo vassoio di vimini, accompagnati da un pezzo di pane e da un calice - presumibilmente ricolmo di vino bianco. 


L’opera, che fa parte di una serie di sei piccoli dipinti riconducibili alla prima maniera di Giacomo Nani, manca nella quadreria del 1792: la si ritrova successivamente, collocata nello Stanzino dipinto a «calicut paglino» e, in epoca Savoia, nella nuova Sala di ingresso del Real Sito.


Come racconta Vincenzo Corrado ne Il Cuoco galante, le ostriche e i cannolicchi venivano mangiati crudi – appena usciti dall’acqua – o su croste di pane; i ricci, invece, erano considerati più saporiti se consumati durante la fase di plenilunio. 

Riguardo le ostriche, esse provenivano da Taranto ed erano coltivate presso il Real Casino del Lago Fusaro, la prima opera architettonica nata dalla collaborazione – nel 1783 – tra Carlo Vanvitelli e Jacob Philipp Hackert. 

Dettagli

Olio su tela di Giacomo Nani (Porto d’Ercole 1698 – Napoli 1755), attr., ante 1746.

Provenienza: Real Sito di Carditello, stanzino dipinto a “calicut paglino” dal 1817, poi Ingresso ovest.

Collocazione attuale: Reggia di Caserta.

Audio Guida
 
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