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Sala 7 - Biblioteca

Nel raffinato Appartamento Reale non poteva mancare la Biblioteca, la cui volta è decorata dall’architetto fiorentino Domenico Chelli, scenografo del Teatro San Carlo.

Si tratta di un piccolo ambiente ampliato otticamente con scene di paesaggio, dipinte come ampi finestroni aperti sulla campagna circostante e adornati da varie decorazioni, tra le quali risaltava la greca massonica. 

Sugli scaffali neoclassici, realizzati in mogano dall’ebanista Antonio Ross, erano appoggiati quattordici vasi all’etrusca - a testimonianza della moda collezionistica del tempo. Sul mogano scuro degli scaffali spiccavano le trentaquattro porticine degli stipi  tutte tappezzate in seta verde – come le tende – abbinate al piano in pelle della tavola rotonda, anch’essa in mogano.

La Biblioteca di Carditello viene totalmente distrutta durante la Rivoluzione napoletana del 1799. In seguito viene utilizzata dal re per le riunioni e ribattezzata “Sala dei dipinti agresti”, con riferimento alle vedute presenti alle pareti. Tra esse è stata riconosciuta, nel corso degli ultimi lavori di restauro, la Veduta della Reggia di Caserta dal Convento di San Francesco dei Frati Cappuccini.


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