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L’arazzo Re Enrico IV riconosciuto dai suoi cavalieri a casa del guardiacaccia reca la firma di Duranti.
L’opera, pur essendo incentrata sulla presenza di Enrico IV a casa del guardiacaccia molinaro – stavolta riconosciuto dai suoi – fornisce un’interessante inquadratura su quella che doveva essere una tipica casa rurale dell’epoca. Vi si riconoscono dettagli come la mensola fornita di provviste, una scala di legno, un paniere, un telaio con una rocca e il fucile del guardiacaccia attaccato alla parete.
La scena include dodici figure, tra cui si riconoscono il guardiacaccia con la sua famiglia, inginocchiati, e il sovrano – colmo di rabbia – intento a minacciare Bellegarde, uno dei suoi tre cavalieri di corte.
Storicamente, dopo questo evento viene collocata la proposta di matrimonio di Enrico IV a Maria de’ Medici, che il sovrano sposa per procura dopo aver affidato a Bellegarde il compito di recarsi a Firenze per consegnare l’anello nuziale.
Di Pietro Duranti (Napoli 1791).
Iscrizione: «Duranti, Napoli 1791»
Provenienza: Real Sito di Carditello, Galleria.
Collocazione attuale: Museo di Capodimonte.